Francia, il fallimento di Macron

Macron e i suoi scherani ci fanno spesso la morale, guardano all’Italia con sufficienza se non disprezzo, io guardo sempre più alla Francia come scellerato esempio sociale da non seguire, ma anzi da studiare per fare l’opposto.

Macron è il primo politico europeo costruito in laboratorio dalle élite economiche mondiali, uomo dei Rothschild che per un insieme di cause fortuite (una sinistra socialista demenziale come ovunque in Europa, una destra gollista nazionale screditata dal guitto “piccolo Napoleone” Sarkozy, una destra antisistema che non ha saputo rinnovarsi perché un partito dinastico non può farlo per natura), nonostante sia disprezzato dalla maggioranza dei cittadini è da anni Presidente della Repubblica.

Il modello francese macroniano è al 100% il modello di finta democrazia gestita da pochi. Élite che vivono nelle Ztl e che si divertono a distruggere quei capisaldi della società che hanno permesso all’Europa di essere guida culturale e sociale dai tempi dell’antica Roma.

Eliminare il genere e la famiglia in nome di fantomatici diritti, deridere le religioni e una visione spirituale della vita come fossero superstizioni, (ottenendo in cambio una radicalizzazione islamica di tanti giovani delle Banlieu che hanno portato ai tanti attentati terroristici che la Francia ha subito)

È poi facile e poco impegnativo parlare di società multietnica e multirazziale, forse con lo scopo ultimo di pagare meno il personale di servizio, ma poi tener soggiogati in quartieri ghetto senza possibilità alcuna di ascesa sociale giovani figli di francesi, anzi nipoti di francesi, che in Francia sono nati ed in Francia vivono da sempre come retaggio della Francia coloniale (quella che continua a sfruttare le tante nazioni africane che hanno avuto la sventura di esser nel loro passato colonia dei signori del “liberte egalite fraternite”) e poi stupirsi e condannare le reazioni.

Negli ultimi anni le manifestazioni violente si sono susseguite in tempi sempre più ravvicinati: una volta i pescatori, un’altra gli agricoltori, oppure i gilet gialli, o i lavoratori delle raffinerie, o i pensionati, o i sindacati nel loro insieme sempre manifestazioni che durano giorni, che sfociano in violenze, devastazioni, saccheggi fino al clou di questi giorni.

Oggi si assiste ad una quasi guerra civile, che non può essere tale perché non c’è nessun pensiero a dirigerla, (se cresci dei sudditi difficilmente tra essi si svilupperanno idee) nessun leader, nessuna rivendicazione, solamente cieca rabbia, violenza rassegnazione.

Il modello francese, ma simile è il belga, mi auguro vada definitivamente in soffitta oggi.

Solo un’Europa che abbia chiare le sue radici storico, religiose, culturali e che non si vergogni del sui passato di Civiltà può essere accogliente con chi arrivando da fuori si amalgami ad essa realmente non solo studiandone la lingua e rispettando le leggi, come sarebbe minimo pretendere, ma vada oltre e faccia sue le tradizioni e la cultura della Nazione che lo accoglie, condividendone e facendo propri gli usi e costumi, sentendosi fieramente parte di un popolo e di una Nazione.

Autore dell'articolo: Simone Torello

Rispondi