JAN PALACH: STUDENTE, PATRIOTA, MARTIRE.


Il 16 Gennaio del 1969 in una Praga sotto il tallone della repressione sovietica, improvvisamente, nel centro della città in piazza San Venceslao, il “buio’ a cui era costretto il popolo cecoslovacco, che credette pochi mesi prima di poter ritrovare la sua libertà, ma si ritrovò i carri armati nelle strade, fu vinto da un giovane, uno studente della facoltà di filosofia che si cosparse di benzina e si dette fuoco.

Quel giovane, Jan Palach, era la torcia numero uno, altri ragazzi nei mesi successivi seguirono il suo esempio. Il suo martirio fu in nome della sua Patria e della Libertà.

Ai suoi funerali, nonostante il regime, parteciparono milioni di persone, la Luce della Libertà, restò grazie a lui nei cuori dei Cecoslovacchia.

Neppure 10 anni dopo Vaclav Havel dette vita ad un nuovo movimento di patrioti che non volevano piegarsi al comunismo sovietico.
Jan Palach oggi dovrebbe essere un simbolo dell’Europa, il suo sacrificio studiato nelle scuole, il suo nome portato ad esempio di un’Europa dei popoli invece pochi oggi ricordano il suo sacrificio.

Nel 1999 la Comunità di Azione Giovani, partendo dalla mia Genova organizzò in molte città una mostra fotografica per ricordare Jan, e la Primavera di Praga, come sempre il nostro mondo ha radici salde e porta avanti la memoria di uomini e donne che hanno rappresentato con la loro vita Valori forti ed eterni, patrioti come Jan; occorre continuare con sempre più impegno per abbattere la nuova repressione, non meno pericolosa di quella dei carri armati sovietici, la repressione guidata dai soloni del pensiero unico, che, come i sovietici del ‘69 vedono in Jan un nemico del loro mondo omologato.
Jan Palach: studente , patriota, martire.

Autore dell'articolo: Simone Torello

Rispondi